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Nell’affascinante area boschiva a nord-est di Ficulle, in un luogo ove sembra ancora di poter respirare l’aria dei secoli dell’Età di Mezzo, sorge l’antichissima Abbazia di San Nicolò al Monte Orvietano.
Eretta nel 1007 come sede della Congregazione camaldolese per mano dello stesso San Romualdo (fondatore dell’Ordine), nel 1118 passò in proprietà ai Bulgarelli di Parrano (poi divenuti conti di Marsciano).
Nello stesso periodo, vi vestì l’abito monacale il celebre Graziano, insigne giurista medievale e padre del diritto canonico. Di lui, Ficulle contende il ruolo di luogo natio (precisamente nella località di Carraia) con la città di Chiusi.
Luogo di notevole rilevanza, non solo religiosa, l’Abbazia fu fortificata dai conti di Marsciano, a seguito dell’espansione dei locali domini dei Monaldeschi della Vipera, già signori di Ficulle e del Castello della Sala. Costoro, comunque, riuscirono a impossessarsene intorno alla metà del Quattrocento, dopo un duro assedio.
L’Abbazia è un gioiello del suo tempo, vantando un portale gotico sul lato destro. La struttura è a navata unica e l’interno è reso assai suggestivo dal pavimento in cotto e dalle pareti rivestite con pietra a facciavista, eccettuata la porzione ricoperta dal cinquecentesco affresco ritraente la “Crocifissione con Maria e i santi Barnaba, Nicola, Giovanni Apostolo e Maria Maddalena”, sito sulla parete di fondo, oltre a ulteriori frammenti fra cui una “Madonna col Bambino”.
tratto da "L'Umbria che non ti aspetti, Wonderful Experience of Italy", autore Lorenzo Berna
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