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Uno dei luoghi simbolo del Comune di Calvi dell’Umbria (TR) è sicuramente il Museo del Monastero delle Orsoline, situato all’interno del Monastero di cui porta il nome.
All’interno è possibile notare sia opere della collezione locale che opere della Collezione Pasquale Chiomenti e Donata Chiomenti Vassalli, offerta in dono al Comune da Filippo e Carlo Chiomenti in memoria dei propri genitori e presentata al pubblico per la prima volta nel 2012.
Varcato l’ingresso è possibile ammirare due ritratti di due importanti esponenti della famiglia Ferrini: Demofonte Gioacchino Ferrini e Francesco Demofonte Ferrini, costui ultimo erede maschio di questa dinastia, alla cui morte nel 1715 lasciò l’edificio alla Comunità di Calvi che vi fondò un Monastero come da volontà testamentarie del suo predecessore Demofonte Ferrini.
La prima sala ospita una collezione di ritratti di papi, tra questi spiccano le opere di Carlo Maratta e di Giovan Battista Gaulli, che rappresentano Papa Clemente IX e il ritratto del cardinale Scipione Borghese, opera di Lavinia Fontana.
Nella seconda sala sono presenti le opere locali provenienti dal territorio, tra queste la "tavola della Pentecoste" realizzata da Camillo Angelucci, "l'Immacolata Concezione" di Agostino Masucci, il "Martirio di Sant'Andrea", di Gerolamo Troppa, ed il "Crocifisso Ligneo".
La terza sala è quella dei ritratti e qui troviamo due importanti opere dal famoso pittore fiammingo Jacob Ferdinand Voet, in particolare il ritratto della Regina Cristina di Svezia dove la sovrana è rappresentata come una moderna Minerva.
La quarta sala è quella dei paesaggi; di particolare importanza le due tele di Pietro Montanini e l'opera "Monaci in una barca tirata a riva" di Alessandro Magnasco.
Proseguendo c’è la sala dei capolavori che raccoglie i veri gioielli della Collezione Chiomenti-Vassalli. Tra le opere più importanti la "Veduta del Campo Vaccino dalla scala dell'Aracoeli" di Gaspar Van Wittel e la tela di Pieter Brueghel raffigurante la Parabola dei ciechi.
L’ultima sala presenta due nature morte di Francesco Noletti e la Condanna del Giansenismo a Roma nel 1641, opera realizzata da Andrea Sacchi e Jan Miel.
Il museo presenta un percorso interessante e variegato, dalla pinacoteca alle cucine storiche settecentesche, per concludere con l'eccezionale presepe monumentale in terracotta del sedicesimo secolo.
È un luogo assolutamente da non perdere!
Info by: www.calviturismo.it
Foto by: umbriacultura.it
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