La mia carta d'Identità riporta tutti i miei dati:
Alma, classe 1984, residente a Scheggino, piccolo villaggio della ridente Valnerina, nel cuore dell'Umbria, occhi castani, capelli idem!
Peccato pero' non riporti qualche altro dato della mia "identita" da qualche mese a questa parte, infatti, esattamente dal 5 settembre 2015
sono stata catapultata fuori dal mio piccolo mondo, passando dai 460 abitanti del mio paesino a ben 7 milioni 234 mila e 800 (ci tengo a fare bella figura con i numeri) residenti della meticcia
Hong Kong. Che poi letteralmente Hong Kong significa "
porto profumato" ma per una che viene da una vallata incontaminata, nel mezzo di uno dei parchi piu' affascinanti d'Italia, tutto avverte, tranne che "profumo" semmai mescolanza di odori, spezie, gas di scarico, incenso, chiamiamola "
curiosa miscela olfattiva" ma non profumo (almeno per l'accezione che io do alla parola profumo, ovvero erba bagnata, legna scoppiettante del camino, pane appena sfornato).
Ma non divaghiamo perche' ora
voglio parlarvi di come sopravvive un'umbra, una cittadina di paese, una neo mamma di una dolcissima 15
mesenne,
nell'immensa giungla fatta di grattacieli di "porto profumato".
Tutto e' cominciato con un'offerta di lavoro fatta a mio marito di quelle che leggi solo nei libri e vedi nei film, alle quali non credi se non vedi, interpreti e sottoscrivi. E cosi' dopo una prima e attenta analisi del territorio fatta Stefano (questo il nome di mio marito), anche noi, io e bimba in spalle, siamo approdate a
porto profumato.
Piccola lezione di storia su Hong kong: ex colonia inglese, da non piu' di vent'anni tornata alla Cina, porto profumato ha subito un'impennata economica, finanziaria e demografica a partire dagli anni '50, la cui ascesa da allora, e' stata inarrestabile. Una citta' cosmopolita, definita da molti "la New York dell'Oriente" caratterizzata dai suoi altissimi grattacieli che affacciano sull'Oceano, centri commerciali super fashionissimi dai negozi che riportano le insegne piu' famose e familiari: Armani, Chanel, Gucci, Dior, Valentino...
Ma Hong Kong non e' solo super modernismo e luccichii sfarzosi, detiene infatti in se' qualche piccolo gioiellino di cultura cinese gelosamente conservato: parchi di bonsai, templi, mercati di strada, cucina cantonese. Da quando vivo ad Hong Kong mi sono divertita a stilare una sorta di
"mini - rubrica" di cio' che mi piace e non di questa metropoli o
porto profumato come ormai mi diverto chiamarla, una
raccolta di esperienze strettamente personali che a qualcuno sembreranno banali, irreali, normali, non importa che crediate o meno a quello che vi dico, ma che, in un certo senso vi caliate nella mia quotidianità , come qualcuno a cui viene offerta la possibilita' di teletrasportarsi per qualche minuto dall'altro capo del Mondo, in una città e una cultura tanto diversa dalla propria e che osservi con me quello che accade intorno, ecco, siete pronti?
Andiamo...
1* EPISODIO
#cosebelle
Esci di casa con la tua piccola scoiattola sul passeggino e trovi le
scale? Come fai, da sola a cavartela? Gli Hongkonghesi non sono cosi' socievoli e bendisposti da dirti "signora posso aiutarla?" Anche volendo non li capirei, l'inglese e' la seconda lingua parlata (ma non da tutti e non cosi' bene)...
Comunque tornando al dilemma amletico, non c'e' proprio nulla di cui preoccuparsi: se l'ascensore non e' accessibile,
in ogni grattacielo, centro commerciale, ufficio
c'e' un omino pagato tutto il giorno
per portare a mano il passeggino senza che tu ti affatichi! Geniale! Hai fatto spesa al market e non vuoi caricarti a mano le 12 buste?? Nessun problema porti a casa il carrello (tanto sono tutti ascensori) e lo riconsegni con comodo.
Ogni grattacielo residenziale ha il proprio supermercato, a nemmeno 60 piani da casa tua (fa strano dirlo), l'ascensore in 12 secondi netti ti materializza davanti al supermercato con la stessa facilità ' con cui io mi verso la bustina di zucchero nel caffe'. Sia benedetta la tecnologia.
#cosebrutte
Quando pensi di aver sentito caldo nelle tue passate estati allora non sei stato ad
Hong Kong! 40 gradi ed umidità al 100% in giro mentre nei negozi una simpatica aria condizionata sparata a -20 farebbe tornare i Pinguini dall'Antartide per chiederne la residenza. Bronchite, sono quì che ti aspetto.
Se c'è una cosa alla quale proprio non sono riuscita ad abituarmi, sono le disinvolte
fuoriuscite di gas tossici che i miei concittadini emanano dal proprio corpo. Si, avete capito bene di cosa sto parlando, proprio quelle! Non stupitevi infatti se prendendo un taxi per tornare a casa il tassista sgancia con estrema serenità un rutto a fauci spalancate, e' del tutto naturale... peccato che nei sedili posteriori voi non possiate tirar giù il finestrino. In compenso fate inalazioni gratuite di riso cantonese!
...e qui finisce il primo episodio! Vi aspetto la settimana prossima con un nuovo appuntamento della mia rubrica
#umbraINcinaAlma
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