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Nocera Umbra, antica terra di dominio longobardo, ha lasciato sepolti nel proprio sottosuolo inestimabili tesori per tantissimi secoli.
Tesori che quindi sono rimasti celati fintanto che, per un'occasione del tutto fortuita, sul finire del XIX secolo, un contadino, smuovendo la terra che si apprestava a lavorare, non trovò degli oggetti antichi di incredibile bellezza e straordinaria fattura.
Tuttavia la sua scoperta, per quanto tenuta nascosta alle autorità competenti, arrivò bel presto alle loro orecchie, che recatisi a casa sua, non poterono far altro che sequestrare quell'incredibile patrimonio artistico.
Per evitare che i tesori finissero per disperdersi nel vasto mercato dell'antiquariato, fu decisa la catalogazione sistematica di tutti i reperti e la loro acquisizione da parte dello Stato, che dovette, tra l'altro, liquidare anche i proprietari dei terreni interessati dagli scavi archeologici.
Tra i vari oggetti che vennero ritrovati, ricordiamo in particolare una croce in lamina d'oro, un spagna con impugnatura dorata, un umbone di scudo e una guarnizione di cintura.
Tuttavia i lavori di recupero dei monili ed armamenti fu interrotto, lasciando l'opera incompiuta e tanti quesiti furono lasciati in sospeso, non avendo per l'appunto terminato lo studio sulla civiltà longobarda che si stanziò nei territori del nocerino.
Oggi i pezzi sono esposti presso il Museo dell'Alto Medioevo a Roma.
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