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Luciano Festuccia
Del vecchio castello di Bufone restano Porta Franca e Porta Spoletina interamente recuperate e ristrutturate.
Nacque intorno all'anno 1000 sul costone roccioso che guarda la valle del fiume Nera, in una posizione fortificata che rappresentava una naturale difesa dalle orde saracene, che in quel periodo infestavano la valle. Nel 1228 alcuni uomini di Arrone, per sottrarsi al dominio di Rinaldo, che scorrazzava in Val di Narca per conto di Federico II, uscirono da quel castello e passarono sotto il dominio di Spoleto sul colle di Bufone che fu loro concesso.
L'uscita di questi uomini causò vendette e litigi per il possesso dei beni da loro lasciati e il nuovo paese fu per gli arronesi una terra franca, essendosi resi liberi dal loro castello di origine. Di qui il nome di Montefranco.
Il nuovo castello fu sempre saldo possesso del comune di Spoleto e nel 1258, rinnovando la sottomissione, ebbe in cambio capitolati molto favorevoli nei quali era prevista la cessione in perpetuo del Monte con ogni franchigia e libertà , oltre all'assicurazione della difesa da attacchi da parte di castelli ostili.
Nel 1264 Montefranco fu occupato da truppe germaniche e musulmane del ghibellino Percivalle Doria, subito ricacciate da truppe spoletine. Finita l'onda del ghibellinismo, Montefranco aderì alla confederazione dei castelli che, guidata dalla potente Abbazia di San Pietro in Valle, non rinnovarono la sudditanza a Spoleto, e per quasi tre secoli si alternarono vicende belliche che sempre opposero i castelli di questa zona a Spoleto, finché con papa Urbano VII nel 1627 la sottomissione divenne definitiva. A ciò valse anche l'apertura nel 1639 della Consolare Flaminia nella Valnerina, attraverso la strada chiamata “Strada delle ferriereâ€, poiché partiva dalle Acciaierie di Terni, anticamente chiamate 'Ferriere.