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Sulla cima di uno sperone roccioso, alle spalle del paese, resiste ancora un castelletto che la tradizione popolare vuole sia stato costruito ed abitato da saraceni, rimasti nel territorio fin dal sec. X. Che faccia parte di un sistema difensivo lo fa pensare il gran numero di torri innalzate su una stessa linea, risalente la valle del torrente Serra. L'episodio scatenante dovrebbe essere stata la sconfitta degli Ottomani a Trebula Sufflena nel 914, ed i loro successivi insediamenti fra Orte e Rieti.
La Rocca nella sua struttura attuale è collocabile fra il 1200 ed il 1300, quando fu rinforzata dal Comune di Terni e munita di un castellano, armati, armi e vettovaglie da assedio. La cinta muraria fu potenziata e vi erano intervallate 5 torri: 2 quadrate e 3 rotonde; una torre di avvistamento isolata fisicamente, ma in collegamento ottico con la Rocca, sorge sulla cima di uno sperone roccioso alle spalle del paese.
Ai primi del 1600 la comunità decise di provvedere da sola al restauro del castello, ma non avendo fondi sufficienti chiese alla Congregazione deputata di poter vendere il legname dei boschi a questo scopo. Si ampliò e ristrutturò così la porta medievale occidentale del castello, dove si ricavarono gli ambienti per le guardie, e venne ingrandita anche la chiesa di San Giovanni. Più antica invece è la chiesa di San Zenone, martire ternano, della quale si hanno notizie fin dal 1200, anche se l'edificio attuale è di aspetto quattrocentesco, con un'unica navata, abside quadrata e due cappelle ai lati della facciata realizzate successivamente.
Naturalmente la storia di Rocca san Zenone seguì tutte le vicende di quella di Terni, avendo sempre fatto parte del suo Comune.
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